Per una Chiesa sinodale a servizio della Missione!
“Il protagonista del Sinodo non siamo noi: è lo Spirito Santo. E se in mezzo a noi c’è lo Spirito che ci guida, sarà un bel Sinodo… Sinodo è un cammino che fa lo Spirito Santo”: queste parole di Papa Francesco, pronunciate nel Discorso di Apertura della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, possono essere bene applicate anche al cammino della nostra comunità. La certezza, infatti, è che il vero protagonista del percorso formativo è lo Spirito Santo; solo se è Lui a guidare la nostra comunità saremo certi di percorrere strade giuste.
Sollecitati dalle priorità individuate dallo stesso Sinodo, in continuità col cammino degli anni precedenti nei quali abbiamo approfondito gli ambiti della Comunione e della Partecipazione, desideriamo porre l’attenzione al terzo focus su cui l’Assemblea dei Vescovi si interroga, ovvero la Missione.
La missione è la natura stessa della Chiesa, non è una pia intenzione di un momento; è il paradigma di ogni opera ecclesiale e riguarda per questo tutti i battezzati. “Missionario” non è un qualcosa che il discepolo può fare, ma è l’unico modo per essere davvero discepolo di Gesù.
Tutto questo riguarda ovviamente anche il presbitero e il seminarista. “Il Concilio Vaticano II è passato da una visione puramente cultuale ad una visione missionaria, dove c’è l’elemento cultuale ma è dentro una dinamica missionaria” (Mons. Erio Castellucci): è a questo che i nostri seminaristi devono prepararsi e formarsi, coltivando sempre di più la dimensione profetica del ministero.
La Magna Charta della missionarietà ecclesiale è oggi costituita certamente dall’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, che sogna “una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa” (n. 27). Dal documento pontificio – del quale ricorre il decimo anniversario dalla pubblicazione – abbiamo attinto anche il tema annuale: “La missione è una passione per Gesù… una passione per il suo popolo” (n. 268). Ponendo l’accento sulla parola “passione”, questo slogan evidenzia come la missione è frutto di un grande amore, nella disponibilità all’oblazione e al sacrificio (ovvero i due significati che si possono attribuire allo stesso termine “passione”). La rilettura del documento potrà certamente aiutare ogni seminarista ad alimentare l’anelito missionario!
San Oscar Romero, vescovo di San Salvador, ucciso mentre celebrava la santa messa il 24 marzo 1980, per aver denunciato le violenze della dittatura militare del suo Paese, sarà il testimone che accompagnerà il nostro itinerario. La sua missione, per la quale è stato disposto finanche a versare il sangue, è stata quella di annunciare il Vangelo senza compromessi, cogliendone però anche le molteplici implicanze sociali. Il tema della sfida educativa delle giovani generazioni, la cura della nostra casa comune, l’attenzione alla comunicazione e all’uso dei social media (temi tutti che saranno motivo di riflessione e approfondimento durante quest’anno) costituiscono alcuni dei possibili ambiti in cui incarnare l’annuncio del Vangelo ai giorni nostri e nei nostri territori.
Auspico per ciascuno di noi – seminaristi, parroci, educatori, professori – che possa essere lo Spirito Santo l’ispiratore del cammino, mettendo nel nostro cuore il fuoco della missione, senza mai lasciarci vincere dallo scoraggiamento, dalle resistenze, dalla paura, dalle abitudini. Di cuore, buon cammino a tutti!
Don Francesco M. Cerqua