Cari giovani,
in questo cammino di servizio alla Chiesa di Napoli ho avuto la possibilità di mettere spesso i miei passi accanto ai vostri, di incrociare sguardi e di scambiarci sogni, al punto che da subito ho cominciato a esortarci di passare dall’ “io” al “noi”, dal “sogno” al “segno”, dalla “collaborazione” alla “corresponsabilità”. Lo scorso anno, in occasione della Giornata diocesana dei giovani, ho avuto modo di lanciare una sfida: rendere i beni della Chiesa beni di comunità, affinché gli impoveriti potessero essere liberati e i giovani potessero intraprendere percorsi di lavoro. In tanti vi siete impegnati e alcuni hanno voluto sperimentarsi in maniera più significativa fornendo una prima risposta di evangelizzazione attraverso il patrimonio artistico-culturale.
Questo percorso non è solo raccontare opere darle, ma una storia che si fa carne di tanti, uomini e donne che nei secoli hanno vissuto nella fede di Gesù di Nazareth, una fede che si fa immagine nelle opere d’arte delle nostre chiese, una fede che si fa carità nella sua opera sociale in ciascuna di essa. Arte e sociale perché la nostra fede non è un museo; è comunità di volontari, che insieme a lavoratori e lavoratile! animatori di progetto, prova ad aprire lo scrigno della Tradizione cristiana.
Ecco il motivo che ci spinge ad allargare l’appello a quanti, animati dalla fede in Cristo, vogliono mettersi in gioco in questa opportunità. Fatevi avanti, prendete informazioni contattando gli animatori di comunità del Progetto Policoro e provate a comprendere come dare il vostro contributo, fosse pure la condivisione di un’ora del vostro tempo o di un post di Instagram.
Ci tengo a incontrarci alla prossima Giornata mondiale della gioventù nelle diocesi che si terrà il prossimo 26 novembre al pomeriggio nel cuore di Napoli. Papa Francesco ci ha anche consegnato un tema: “Lieti nella speranza” (/ó/? 12,12). Ci incontreremo insieme per seminare il seme della solidarietà, per lar fiorire il fiore della fraternità, per piantare la quercia della giustizia nelle città della nostra diocesi. Insieme, come pellegrini di speranza e come popolo della pace. Insieme, per accendere la torcia della speranza con la fiamma della carità. Insieme, per costruire una comunità fraterna come fratelli e sorelle nella fede in Gesù che ci raduna, radicati nella gioia di appartenere a lui.
Vi aspetto.